Il nostro ambiente soffocato dalla plastica

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Il nostro ambiente soffocato dalla plastica

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Articolo uscito il 6 giugno 2017 sulla testata REDFLAG Australiana, REDFLAG the voice of resistance, di James Plested mette in risalto come l’industria delle bevande sia il più grande contributo all’inquinamento plastico.
  • Nella prima metà del ventesimo secolo, era la norma per le bevande di essere venduto in bottiglie di vetro che sono state progettate per il riutilizzo. Incluso nel prezzo delle bevande come la Coca Cola c’era un piccolo deposito, che veniva rimborsato ai clienti quando la bottiglia veniva restituita.Tutto questo è cambiato nei decenni successivi alla seconda guerra mondiale, quando il mercato delle bevande mondiali è diventato sempre più dominato dalle grandi società. Aziende come Coca-Cola volevano usare la loro predominanza di mercato per creare “economie di scala”. Un modo per ridurre i costi è stato l’introduzione di bottiglie di plastica monouso che non dovevano essere restituite e riutilizzate.

    Circa 16.000 bottiglie di plastica vengono prodotte ogni secondo

Secondo Greenpeace, le sei più grandi società di bevande del mondo utilizzano, in media, solo il 6,6 per cento di plastica riciclata nei loro prodotti. La loro giustificazione per non aumentare la proporzione è che le bottiglie sarebbero meno “esteticamente gradevoli” ai consumatori. La realtà è che spesso è più conveniente produrre plastica nuova di quanto non sia acquistarlo dalle società di riciclaggio.

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